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Emergenza siccità: ridurre le perdite idriche con nuove tecnologie è sempre più una priorità

L’Italia, così come il resto del mondo, sta facendo i conti con la siccità e con le sue conseguenze in ambito civile, agricolo, industriale e ambientale. In un contesto già drammatico, i numeri relativi alle perdite nella rete di distribuzione sono allarmanti e diventa sempre più urgente adottare comportamenti per preservare la preziosa risorsa idrica e intervenire sulle infrastrutture esistenti sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie.

 

L’Italia è sempre più arida: i dati

Il nostro Paese è in piena crisi idrica, secondo i dati rilevati dall’Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio, mancano 5 miliardi di metri cubi di acqua rispetto a 50 anni fa e fin dal 2018 oltre il 20% del territorio nazionale a rischio desertificazione; da gennaio a maggio 2022 è caduto il 44% in meno di pioggia; il Po è in estrema sofferenza, Arno e Ombrone hanno flussi di acqua dimezzati e il Sentino, il Nera e l’Esino sono ai minimi storici. Inoltre, secondo una relazione di Coldiretti, da inizio anno il numero di incendi è quasi triplicato rispetto alla media storica.
La situazione è preoccupante anche a livello globale: sono circa 200 i Paesi e un miliardo le persone interessate dal processo di desertificazione, dal 2000 ad oggi il numero e la durata degli eventi siccitosi è aumentato del 29% e la prolungata mancanza d’acqua è oggi il disastro naturale che conta il maggior numero di vittime (circa 650.000 morti dal 1970 al 2019).
Anche sul piano economico le conseguenze sono notevoli: in meno di 20 anni la siccità ha causato nel mondo perdite per oltre 120 miliardi di dollari.

 

Il problema degli sprechi di acqua dolce

perdite idriche

Oltre  agli eventi atmosferici, tra le cause della crisi idrica vi sono scelte sbagliate e negligenze e occorre ripensare i nostri comportamenti legati al consumo di acqua: in Italia il consumo pro capite di acqua potabile è di 215 litri per abitante al giorno, contro la media europea di 125 litri.
I consumi di acqua riguardano soprattutto l’irrigazione (51%), a cui seguono il settore industriale (21%), civile (20%), energetico (5%) e zootecnico (3%).
Un altro grave problema riguarda le perdite idriche: il 42% dell’acqua immessa viene dispersa a causa delle cattive condizioni dell’infrastruttura idrica (il 25% almeno delle nostre reti ha più di 50 anni), dunque ogni 10 litri d’acqua potabile immessi in rete 4,2 litri si disperdono prima di arrivare ai rubinetti delle nostre case e queste potrebbero garantire le esigenze idriche di circa 44 milioni di persone in un anno.
Per contrastare il fenomeno delle dispersioni idriche nei prossimi 5 anni sono previsti investimenti pari a 3,1 miliardi. In generale, gli investimenti in Italia nel settore idrico hanno raggiunto i 49 euro annui per abitante, un dato in crescita del 22% rispetto al 2017 ma ancora lontano dalla media europea che è di circa 100 euro.

perdite reti idriche

(fonte immagine: Utilitalia)

 

Esempi virtuosi di controllo per riduzione delle perdite idriche: i casi Hera Group e Acquedotto del Fiora Spa

L’utilizzo di tecnologie d’avanguardia rivoluziona le operazioni di rilevamento delle perdite idriche e la gestione degli interventi di manutenzione sulle condutture, come dimostrano due casi applicativi di successo presentati da Rezatec in occasione della fiera internazionale IFAT di Monaco.
La multiutility italiana HERA S.p.A. ha adottato un approccio innovativo per guidare le attività di manutenzione e rilevamento sulla sua rete acquedottistica lunga oltre 35.000 km: il Pipeline Risk, il sistema sviluppato da ISOIL Industria in collaborazione con Rezatec che sfrutta i dati geo spaziali e l’intelligenza artificiale per prevedere le probabilità di rischio di rottura delle tubazioni.
Questa soluzione ha permesso ad HERA di concentrare gli investimenti dove era più urgente, di identificare potenzialmente il doppio delle perdite rispetto ai metodi precedenti e di ottenere risparmi significativi sui costi di manutenzione e riparazione.

(visita la brochure del progetto in lingua inglese)

Anche il servizio pubblico di Acquedotto del Fiora ha implementato l’intelligenza artificiale geospaziale di Rezatec con il prodotto Pipeline Risk su 674 km della propria rete idrica: l’utilizzo dei dati satellitari combinati con quelli relativi al suolo e con i dati storici sui guasti dei tubi hanno fornito uno strumento fondamentale per la comprensione della probabilità di guasto delle condutture.

(visita la brochure del progetto in lingua inglese)

Il software di controllo delle perdite idriche per l’efficientamento delle reti tramite telerilevamento e intelligenza artificiale è distribuito in esclusiva da ISOIL Industria sul mercato italiano: contattate i nostri specialisti per ulteriori informazioni.